«All’inizio abbiamo dovuto lavorare tanto, ci siamo insediati in un momento difficile per Messina. I numeri ora sono in discesa, manteniamo l’attenzione alta, correndo verso i vaccini che sono l’unica via d’uscita per combattere il nostro nemico, il Covid».
È questo il riassunto di quanto detto oggi, dal commissario ad acta che dirige l’Ufficio per l’Emergenza Covid- 19, Maria Grazia Furnari. Si iniziano, così, a tirare le somme dell’attività che da quasi due mesi svolge questo reparto.
Un primo periodo intenso, ma che ha portato i suoi frutti. Sono stati affrontati i nodi cruciali, che hanno rappresentato, nell’anno di emergenza sanitaria, delle falle nel sistema da compensare.
UN TEAM H24 PER L’EMERGENZA SANITARIA.
«Quando sono arrivata ero spaesata perché i miei collaboratori erano travolti da questa nuova ondata di contagio – ha raccontato il Commissario Furnari, ringraziando tutti i collaboratori. Il commissario è un valore aggiunto che completa una squadra contro questo nemico che è il Covid».
Un periodo che è costato “molte notti in bianco”, e grandi sforzi. Secondo quanto illustrato, in tutto sono state reclutate più 400 persone di diversi profili.
Sono stati, inoltre, istituiti numerosi uffici speciali, tra i quali il data entry, l’Ufficio rifiuti, quello per il supporto psicologico e Contact Tracing, le USCA, il team Case di riposo, l’ufficio relazioni con i Sindaci e quello con i medici generali e i pediatri.
La zona rossa: come è stata superata la fase critica.
L’Ufficio straordinario per l’emergenza Covid-19 è stato attivato in una fase dell’Emergenza molto delicata.
«Ci siamo accorti – ha raccontato Furnari – a cavallo con l’Epifania, che il tasso di positività rispetto ai tamponi effettuati era del 35%. Un dato allarmante che ha portato alla richiesta dell’Istituzione della zona rossa. Oggi la positività a Messina si aggira attorno al 13%, in provincia arriva anche all’8%».
Ufficio data entry e Ufficio Esiti.
Il primo si è occupato dell’alimentazione della piattaforma dell’ISS. Dal 22 dicembre sono stati caricati ben 17mila dati. Per quanto riguarda gli esiti dei tamponi nella provincia di Messina, dal 30 dicembre sono stati caricati più di 25mila esiti, di cui più di 11mila negativi.
La rete informatica.
Sarà un ulteriore supporto agli uffici data entry. Si tratta di una sorta di database nel quale potranno operare tutti gli anelli della catena anti-Covid, istituiti in queste settimane. La piattaforma informatica dovrebbe rimediare alle falle della comunicazione sui numeri.
Tra di dati inseriti ci saranno quelli dei sospetti Covid, dei risultati dai laboratori e dei medici di famiglia.
Supporto psicologico e Contact Tracing.
È stato istituito un team che si occupa non solo del supporto psicologico dei pazienti Covid, ma anche dell’attività di Contact Tracing. Riuscendo ad entrare nell’intimo della persona colpita, veniamo così a sapere cosa ha fatto, quanti e quali contatti ha avuto. Abbiamo raggiunto 16mila persone e siamo riusciti a tracciare casi particolari come quelli che sono stati in aliscafo o al supermercato.
Relazioni con i Sindaci.
Un altro ufficio istituito è quello per le relazioni con i Sindaci, nato poche settimane fa, che permetterà di coordinare l’emergenza sanitaria nei 108 Comuni della provincia di Messina.
Relazione con medici e pediatri.
In questa fase anche i medici di famiglia e i pediatri hanno avuto un ruolo fondamentale. «In applicazione a questo accordo – ha spiegato Maria Grazia Furnari – i medici generali si sono iniziati ad occupare dei provvedimenti di inizio e fine quarantena ed è stato istituito un ufficio speciale che tiene i rapporti con questi medici e pediatri».
RIFIUTI.
Quella della gestione dei rifiuti da parte dell’Asp è stata una delle questioni più dibattute di queste settimane. Abbiamo assistito a rimpalli di responsabilità e ritardi continui. Dal 30 dicembre l’Ufficio rifiuti ha attivato 5238 utenze.
SCREENING.
Fondamentali in questo mese sono state le attività di screening alla popolazione, ai viaggiatori e alla popolazione scolastica. Sono stati effettuati in tutto 65450 tamponi rapidi, divisi tra il drive-in all’ex Gazometro, alla Caronte (per i pedoni) e alla Stazione Marittima. Di questi sono stati riscontrati 1589 positivi.
CASE DI RIPOSO.
«A novembre il presidente della Regione aveva chiesto alle Asp dei team per controlli nelle case di riposo – ha raccontato Furnati. La novità a Messina è stata l’USCA dedicata».
Quello delle case di riposo è stato uno degli aspetti che preoccupa di più nell’ottica dell’emergenza sanitaria. Il team istituito dall’Ufficio per l’emergenza Covid-19, ha ispezionato 51 strutture, con 736 tamponi effettuati agli ospiti e 434 agli operatori, e un totale di 3 positivi riscontrati.
USCA.
Le Unità speciali di continuità assistenziale a Messina sono 33. Il personale di questi team è disponibile per l’utenza 12 ore al giorno, con turni da 6 ore. Comprendono 2 medici/infermieri, 1 biologo e 1 autista. La media di chiamate giornaliere per la sorveglianza sanitaria, nella provincia di Messina, è di 150 interventi.
POSTI LETTO.
A tal proposito il commissario per l’Emergenza Covid ha precisato: «Il sistema sanitario è prima nazionale e poi regionale. In caso di emergenza il paziente viene ricoverato dove ci sono posti letto disponibili. Sottolineo che Messina è riuscita, in questa fase emergenziale a non trasferire pazienti nelle altre Province».
SCUOLE.
Negli ultimi giorni preoccupa la possibilità di nuovi contagi nelle scuole, ma su questo aspetto i rappresentanti dell’Ufficio per l’Emergenza Covid hanno rassicurato: «La scuola non produce Covid, ma è il Covid ad entrare nelle scuole, quindi le famiglie devono stare attenti a casa. La maggior parte dei contagi proviene, infatti, dai genitori o dal personale scolastico. In questo momento i dati di contagio sono minimi, quindi non c’è di che preoccuparsi».
VERSO I VACCINI…
L’ultimo capitolo affrontato nella relazione dell’Ufficio è stato quello dei vaccini che secondo il Commissario Furnari “sono la via d’uscita e vanno completati prima possibile“.
Dal 20 febbraio si procederà a vaccinare gli over 80, insieme alle categorie fragili, che si stanno individuando.
Un nodo importante da chiarire è stato quello dei vaccini domiciliari. Sono tante, soprattutto tra gli anziani, le persone che non si potranno recare nelle strutture per fare il vaccino e a tal riguardo i rappresentanti dell’Ufficio hanno assicurato che verranno istituiti dei team itineranti, dotati di medici e infermieri.
Intanto sono già arrivate le prime 3mila dosi di AstraZeneca, che raggiungeranno le 14mila fiale entro fine febbraio.
«Bisogna correre ed essere più celeri possibili per evitare la nascita di varianti del Covid che non assicurerebbero la totale copertura del vaccino».