DE LUCA NON SI E’ DIMESSO

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Alle 23,59 il sindaco di Messina Cateno De Luca ha strappato in diretta le sue dimissioni. Lo ha fatto dopo quattro ore di una lunga diretta ed un ironico brindisi.

 

COM’ERA INIZIATA LA SERATA

Una bottiglia e cinque flute, per un ideale brindisi, un bicchiere per il presidente della regione siciliana Nello Musumeci, uno per l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza, uno per i deputati nazionali, uno per i deputati regionali, uno per una parte della città di Messina e uno infine per le consorterie.

E’ cominciata così la diretta facebook del sindaco di Messina Cateno De luca. In apertura il primo cittadino ha ricordato la sua vittoria elettorale e le principali tappe dei  suoi quasi due anni di sindacatura iniziata nel giugno del 2018.

Il sindaco ha anche  letto la lettera scritta nell’ottobre 2018 quando si è dimesso da parlamentare regionale, un mese prima dalla difficile approvazione del salva Messina, poi si è soffermato sul difficile rapporto con i dirigenti comunali e con una parte del personale comunale.

Neanche il rapporto con la stampa è stato sempre agevole, o meglio – come ha detto De Luca – con una certa stampa.

“Ho provato a interagire con il governo nazionale e regionale ed anche questi rapporti non sono stati facili.” Ha detto De Luca “Emblematica la vicenda del Palagiustizia. Mi sono sempre sentito un cavaliere errante, ho dovuto lottare per non far prevalere la logica del doMAI. Ho superato anche chi suggeriva di dichiarare il dissesto del comune di Messina. Ricordati anche i difficili rapporti con alcune organizzazioni sindacali.

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Il 2019 è stato l’anno del cambio di passo a inizio gennaio dello scorso anno c’era un clima di guerriglia – ha ricordato De Luca – anche lì mi sono trovato con il consiglio comunale contro.

IL RECENTE PASSATO ED OGGI, IL RAPPORTO CON IL CONSIGLIO COMUNALE

“Ho lasciato i conti a posto.” Ha detto il sindaco. “Ogni mia reazione aveva una motivazione.” Ma i punti forti sono stati i riferimenti al presente, il difficile rapporto con il consiglio comunale e quelli con l’Asp la cui gestione – ha dichiarato il sindaco – ha portato al picco dei contagi a Messina. “Sono stato lasciato solo in questa lotta, nessuno si è schierato a mio sostegno nonostante le deficienze colpevoli dell’Asp, neppure la deputazione nazionale e regionale. I consiglieri non si sono dimostrati liberi, nessuno ha manifestato solidarietà quando sono arrivate minacce alla mia persona.”

La diretta si è interrotta ed è poi ripresa alle 23 con ancora una volta in primo piano il vassoio ed i flute accanto allo spumante, in sottofondo “The show must go one” dei Queen.

ECCO PERCHE’ NON PUO’ CONTINUARE OLTRE QUESTA FASE AMMINISTRATIVA

Così ha scritto sul post il sindaco riaprendo la diretta.  “Il presidente della regione siciliana Nello Musumeci ha già individuato il commissario che prenderà il mio posto alla guida della città di Messina.” Sembra la fine ma non è così.

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LA QUESTIONE LA PAGLIA

Dopo una prima parte pacata, sulla questione del direttore dell’Asp di Messina i toni del sindaco si accendono. Il primo cittadino, carte alle mano, comunica di avere presentato e di essere pronto a presentare altri esposti sul modo in cui è stata condotta la gestione della pandemia a Messina da parte delle istituzioni sanitarie da lui testualmente definita criminale.

E’ la parte più drammatica della lunga diretta,  c’è spazio per le questioni più controverse dell’ultimo anno fra le quali la questione degli “sciatori” (un gruppo di messinesi che lo scorso marzo  sono stati in vacanza sulla neve in alcune zone rosse portando il covid in città), i contrasti con il presidente della regione Musumeci e l’ultima stoccata al consiglio comunale da lui definiti ancora una volta asini volanti ed ai quali con un cartello sarà precluso  l’ingresso nella sua stanza e di potere conferire con lui.

Alle 23,59 l’atto finale, De Luca strappa le dimissioni. “Mi rimetto la fascia me l’ha consegnata il popolo.”

Insomma il sindaco di Messina Cateno De Luca non lascia, anzi raddoppia.

 

 

 

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