CARONTE & TOURIST: PIENA FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA

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“Riteniamo di dover rassicurare clienti, dipendenti, fornitori e tutti gli altri stakeholders riguardo al provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, che ha disposto l’amministrazione giudiziaria per la Caronte & Tourist S.p.a”.

Con queste parole il Cavaliere del Lavoro Olga Mondello Franza, presidente del Gruppo C&T, ha commentato con una nota   il provvedimento di sequestro ordinato  dalla Procura di Reggio Calabria.

“Si tratta – come si legge nel provvedimento stesso – di uno strumento innovativo previsto dalla legge che prevede un “controllo giudiziario” sull’attività dell’impresa, che continua senza alcuna limitazione oggettiva o soggettiva, e senza alcuna modifica dei vertici.

“Essa  ha come necessario presupposto che l’azienda non sia assolutamente riconducibile a soggetti socialmente pericolosi e che vada anzi affiancata e coadiuvata proprio per evitare il rischio di infiltrazione.

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“Nella fattispecie – chiarisce il presidente del Gruppo C&T – il provvedimento prende le mosse da situazioni che risalgono a periodi remoti e che comunque non hanno mai avuto alcun riferimento alla normale operatività aziendale. Il Gruppo Caronte & Tourist, d’altra parte, si è da tempo dotato di strumenti procedurali e ha assunto forme di governance indirizzate alla radicale eliminazione di qualunque elemento di opacità nello svolgimento del proprio business.

“Nel confermare la nostra fiducia non formale nell’operato della Magistratura – conclude Olga Mondello Franza – siamo certi che in tempi ancor più brevi di quelli usualmente previsti per situazioni siffatte riusciremo a dimostrare la assoluta liceità delle nostre attività e l’importante percorso di legalità che ci vede da tempo protagonisti”.

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L’INDAGINE

La  Caronte & Tourist, società impegnata nel traghettamento tra le sponde calabresi e siciliane dello Stretto di Messina, è stata posta in amministrazione giudiziaria per sei mesi  dalla Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica reggina diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri.  Il valore della società posta in amministrazione giudiziaria dalla  Dia di Reggio Calabria  è di circa mezzo miliardo di euro. L’accusa ipotizzata:  agevolazioni ad  esponenti della ‘ndrangheta.

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