RITORNO A SCUOLA. UN GRUPPO DI GENITORI DICE “NO”

«L’attuale situazione sanitaria è ancora incerta e le scuole potrebbero essere luogo di contagio». Sono queste le motivazioni che hanno spinto i genitori della scuola Evemero da Messina a scrivere alla dirigente, per chiedere il ritorno alla DAD.

Abbiamo visto, questa mattina, che i genitori hanno realmente qualche timore di far rientrare i figli a scuola, nonostante il ritorno tra i banchi sia vissuto, dai più piccoli, come un piccolo e confortante segno di ritorno alla normalità.

I genitori dell’istituto Evemero da Messina hanno deciso di schierarsi dalla parte della DAD, secondo loro necessaria per tutelare la salute dei bambini.

La lettera dei genitori.

Gentilissima Dirigente, siamo un gruppo di genitori. Abbiamo ritenuto opportuno manifestarLe le nostre preoccupazioni in merito al rientro in classe previsto dall’ultima ordinanza regionale.

La nostra richiesta è frutto di numerosi confronti e riflessioni dettati dall’incertezza dell’attuale situazione pandemica, che ad oggi è, purtroppo, molto preoccupante. Riteniamo che le scuole non siano affatto sicure e che addirittura rappresentino uno dei possibili veicoli di diffusione del virus.

Gli screening.

La campagna di screening di massa della popolazione scolastica, compresi famiglie e personale docente e non docente, ha registrato una bassissima percentuale di partecipanti e non ha offerto sufficienti garanzie di sicurezza. Inoltre i tamponi sono stati effettuati più di una settimana prima del rientro a scuola e non garantiscono, dopo tanti giorni, il mantenimento della negatività.

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Per avere infatti maggiore sicurezza bisognerebbe fare (come è risaputo) tamponi a tutti almeno ogni cinque giorni e comunque contestualmente al rientro a scuola. Sappiamo bene però che si tratta di una cosa molto difficile da poter attuare.

Scuole poco sicure.

Illustri scienziati e studiosi, quotidianamente invitano a tenere le scuole chiuse per l’alto rischio di diffusione del virus e sottolineano che la scuola rappresenta un vero e proprio esempio di assembramento, la cui intensità non è riscontrabile in altri ambiti.

Riteniamo, sempre sulla base di indicazioni scientifiche, che non sia prudente la presenza di più alunni in una stessa aula, soprattutto per sei ore di seguito e costretti ad indossare mascherine durante tutto l’arco della mattinata.

Come sappiamo, inoltre, studi recenti dimostrano che il virus si diffonde con l’emissione di droplets parlando anche a due metri di distanza e che è sufficiente stare anche trenta secondi vicini ad un soggetto positivo che parla per potersi contagiare. Figuriamoci quindi, cosa può succedere in un’aula con tanti alunni che parlano seduti vicini per sei ore, sia pure a distanza di un metro.

Il problema delle mascherine.

Le mascherine chirurgiche, poi, non sono certamente efficaci e le finestre in inverno non possono restare aperte. A ciò si aggiunga che i ragazzi soffrono nell’indossare le mascherine per tutte quelle ore ma, come è ovvio, di esse non si può fare a meno.

Studi autorevoli, ancora, dimostrano come la chiusura delle scuole sia la seconda misura utile ad evitare il diffondersi dei contagi e come la riapertura delle stesse possa favorire, dopo la fine di un lockdown, la ripresa più vigorosa del contagio medesimo.

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Soluzione: tornare alla DAD.

Gentilissima Dirigente, ci rivolgiamo quindi a Lei, per chiederLe, alla luce di quanto esposto e nell’ambito dei principi dell’autonomia scolastica, la possibilità di dar luogo all’attuazione della didattica a distanza. Uno strumento certamente non paragonabile alla didattica in presenza, ma, di sicuro, soluzione temporanea. A maggior ragione in una situazione in cui tutti si apprestano a riprendere le attività secondo i vecchi ritmi, in virtù degli ultimi provvedimenti di riapertura.

Del resto è risaputo che in alcune Regioni, come per esempio la Puglia e la Calabria, sono stati adottati provvedimenti che consentono alle famiglie l’opzione di scelta tra la didattica in presenza e quella a distanza.

Per tutti noi la didattica a distanza rappresenta in questo momento il male minore e possiamo testimoniare con assoluta onestà intellettuale come tale strumento sia stato opportunamente implementato e sempre meglio utilizzato sia dai docenti che dai discenti.

A conclusione, dunque, Le chiediamo di adottare misure idonee affinché le famiglie possano vivere serenamente la scuola in un momento così difficile. Certi della Sua attenzione e sperando in una soluzione rispondente alle nostre considerazioni, ringraziandoLa, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

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