LA CALABRIA PIANGE IL MAESTRO ORAFO SPADAFORA. IL RICORDO DI UN UOMO ATTRAVERSO LA SUA ARTE

“Chi ha un grande passato ha la responsabilità e il potenziale di scrivere un bel futuro”. Questa è la citazione di un grande maestro d’arte che la Calabria ha perso qualche giorno fa, in questo periodo abbastanza complesso infatti, si è spento ad 82 anni, un altro grande artista di fama internazionale, l’orafo calabrese Giovanbattista Spadafora. Un uomo che fece del passato, proprio come recita il suo motto, il suo futuro e quindi il suo successo e la sua identità, resterà immortale nelle sue creazioni.

Un viaggio nella storia attraverso i gioielli

Infatti i gioielli Spadafora “raccontano”, non sono altro che pezzi di storia da “indossare” Emblematica a tal proposito, è la sua collezione “Ori antichi”. Gioielli prodotti tra le seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, prevalentemente in oro rosso e giallo, che erano stati creati in particolare, per ornare i costumi tradizionali delle donne di San Giovanni in Fiore, terra della famiglia Spadafora, e di altri paesi della Calabria. Preziosi, ricchi di vari stili, che spaziano da quello floreale, liberty, all’art nouveau, influenzati dunque, dalle varie correnti artistiche europee proprie della Calabria di quei tempi, dai quali traspare persino il traumatico fenomeno dell’emigrazione meridionale. Alcuni di questi gioielli sono stati restaurati e resi nuovamente funzionali, proprio per far rivivere l’antico, nella realtà moderna.

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La Calabria fonte di ispirazione

E’ senza dubbio la Calabria, la musa ispiratrice del maestro Spadafora, che con con la sua storia di dominazioni e contaminazioni, ha fatto si che la sua piccola bottega di famiglia, diventasse un brand internazionale. I suoi gioielli infatti, sono  venduti in tutto il mondo. Una delle espressioni più importanti della sua arte orafa, sono le collezioni  dedicate al “Liber Figurarum” di Gioacchino da Fiore, dove emerge il lato sacro della Calabria, terra di processioni religiose, dove le credenze popolari si mescolano con la fede e dove è forte la connessione con una dimensione superiore, spirituale, e il gioiello, diventa simbolo del sacro. Non a caso Giovanbattista è chiamato l’orafo delle Madonne, avendo per l’appunto realizzato oltre centocinquanta corone per adornare il capo di Madonnine e Bambinelli, grazie alle quali ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti di valenza internazionale e fatto visita al Vaticano, per consegnare personalmente al Papa le sue creazioni.

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Il Maestro amava dunque definire la sua arte “ispirata”, sicuramente dal passato, ma permeata dal futuro e oggi sono i suoi figli a portare avanti la tradizione e lo spirito che ha animato l’orafo delle Madonne, perchè, a detta della famiglia Spadafora, l’antico deve coesistere col nuovo, in un connubio speciale tra tradizione e innovazione, e dove l’estetica si fonde con la tecnica di queste sapienti mani, che creano i cosiddetti “migliori amici delle donne”…donne del passato, del presente e del futuro, perchè l’arte antica, legata alle tradizioni, non muore mai!

Sonia Polimeni

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