Il 30 gennaio 2020 il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiarava il focolaio internazionale di COVID-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. Quello che stava accadendo era un evento straordinario che poteva costituire una minaccia sanitaria per altri Stati membri. La diffusione della malattia richiedeva una risposta coordinata a livello internazionale.
In Italia intanto il giorno prima, il 29 gennaio, due turisti cinesi in vacanza a Roma vennero ricoverati all’ospedale Spallanzani per questa nuova malattia. I due vennero curati amorevolmente e dopo essere guariti lasciarono l’ospedale dicendo: “Spallanzani I love you”. Qualche giorno prima la città di Whuan dove si era sviluppato il virus dichiarava il lockdown, le immagini della città vuota e quelle drammatiche delle persone colpite in Cina da questa strana polmonite facevano il giro del mondo.
FEBBRAIO
Mentre a Whuan in pochi giorni si costruisce un ospedale il mondo capisce che bisogna eliminare ogni spostamento e limitare i contatti fra le persone. Saltano tutti gli eventi mondiali più importanti, in Italia a Milano c’è la Fashion Week ed anche qui si comincia ad aver paura. Armani rinuncia al pubblico per la sua sfilata. Il 19 febbraio a Milano si tiene la partita 0 Atalanta – Valencia con 50.000 spettatori. E’ quella secondo gli esperti che scatena il Covid a Milano, a Bergamo ed in Spagna. Il 21 febbraio il primo morto di Covid ha soli 38 anni, qualche giorno dopo scattano le zone rosse in Lombardia. Il mondo non crede ancora al virus, per Trump il Covid è una bufala dei democratici, Milano conia lo slogan #milanononsiferma ma proprio Milano sarà fra le prime a fermarsi ed a perdere tante vite umane.
MARZO
Il 4 marzo l’Italia chiude le scuole, il 7 le stazioni della Lombardia vengono prese d’assalto dopo la proclamazione delle zone rosse da parte del governo. Studenti e lavoratori affollano i treni per tornare al sud. Il 9 marzo in Italia inizia il lockdown totale, chiudono tutti i negozi ad accezione dei supermercati e di quelli di prima necessità. Sui balconi si canta l’inno di Mameli, ma le sirene delle ambulanze ed i morti fanno capire a tutti che non andrà tutto bene, che non sarebbe bastato restare a casa.
Il 17 marzo davanti a un paese impaurito per la pandemia e per le incertezze economiche il premier Conte vara il primo decreto Cura Italia, ne seguiranno altri ma ancora non bastano.
Il giorno dopo l’Italia è sconvolta dal triste spettacolo dei camion che trasportano le bare con i morti per Covid di Bergamo.
Il 27 davanti ad una Piazza San Pietro vuota e sotto la pioggia il Papa celebra la benedizione Urbi et Orbi, le immagini fanno il giro del mondo così come le sue parole: “siamo tutti sulla stessa barca, nessuno si salva da solo”.
APRILE
L’Italia è in lockdown, in casa le famiglie trascorrono il tempo alla tv e cucinando. Il 5 il primo calo di vittime. In Inghilterra, dove il virus arriva dopo la regina Elisabetta parla alla nazione, non accadeva da tantissimi anni. Il 25 aprile, come a marzo il Papa, il presidente della repubblica Mattarella celebra da solo la festa della liberazione.
MAGGIO
Il 4 maggio in Italia parte la fase due, finalmente dopo 69 giorni di lockdown il governo Conte permette alle persone di incontrare i familiari, il 18 riaprono bar, ristoranti, parrucchieri, barbieri, palestre, centri estetici e tutti quei negozi chiusi da marzo. Le riaperture non bastano il governo Conte vara un decreto da 55 miliardi per sostenere le attività stremate dal lockdown.
GIUGNO
A giugno in Italia inizia la fase tre, il pericolo sembra alle spalle, il virus sembra si sia indebolito, riaprono i cinema, i teatri, ripartono gli eventi in presenza: 200 persone al chiuso, 1000 all’aperto, torna anche il massimo campionato di calcio di serie a. Arriva l’App Immuni, ma non riscuote molto successo.
LUGLIO
In alcune regioni d’Italia riaprono le discoteche, ma in Veneto scoppia un focolaio, cade l’obbligo della mascherina all’aperto, il governo per precauzione proroga al 15 ottobre lo stato d’emergenza.
AGOSTO
Il virus non è scomparso, ma complice l’estate, il Covid continua la sua diffusione facendo già immaginare un suo ritorno dopo l’estate. Il ministro della pubblica istruzione Azzolina non mette in dubbio la partenza della scuola in presenza e chiede ai presidi di organizzarsi. Intanto dopo il 16 agosto chiudono le discoteche. In Sardegna al Billionaire di Flavio Briatore 52 persone sono positive al virus.
SETTEMBRE
Il mese di settembre si apre con la positività di Silvio Berlusconi, l’ex premier supera brillantemente il covid. Intanto in Europa la pandemia non si ferma soprattutto in Francia. La Pfizer annuncia che a fine anno sarà pronto il vaccino contro il Covid: si comincia a intravedere la luce in fondo al tunnel.
OTTOBRE
Il Covid attacca anche Trump che fino a quel momento aveva sminuito la malattia. Intanto il governo Conte per fronteggiare la nuova ondata di contagi impone nuove misure restrittive a bar, ristoranti e locali. Costrette a chiudere le palestre. Il peggio stava per tornare anche in Italia.
NOVEMBRE
Per non chiudere nuovamente come nel lockdown il governo italiano vara “l’Italia dei colori” e identifica in gialla, arancione e rossa le aree del pericolo da Covid19. Per tutto il mese ed a dicembre le regioni vivono come in un’altalena da un colore all’altro e da una restrizione all’altra.
DICEMBRE
E’ il mese delle vaccinazioni ma anche delle zone rosse in tutta Italia nei giorni delle feste. L’altalena di colori si sussegue, ma sono i vaccini a conquistare la prima pagina nella lotta al virus. L’8 dicembre la prima vaccinata al mondo è una 90enne irlandese, il 27 anche nel nostro paese si celebra il Vax Day, con le prime vaccinazioni dei medici.
GENNAIO 2021
Le vaccinazioni non riescono ad entrare a regime, Pfzer e Moderna ritardano le forniture, l’Italia vive il dramma sanitario ed economico. Ed ancora purtroppo la parola fine contro il Covid19 non è dietro l’angolo come si sperava in primavera. Con uno spot di Tornatore il governo invita gli italiani a sciogliere i dubbi sulla vaccinazione.