Dopo la ventilata ipotesi di prolungare la cosiddetta zona “ultra rossa” a Messina fino a mercoledì prossimo, così come annunciato dal sindaco Cateno De Luca, intervengono le associazioni datoriali che dicono un no secco e deciso a questa eventualità.
“Riteniamo inaccettabile questa soluzione- scrivono in una nota Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, C.L.A.A.I. e Confimprese Italia di Messina- e auspichiamo che il primo cittadino torni sui suoi passi. Tre settimane di zona rossa hanno letteralmente sfinito le imprese– scrivono le sigle- e il ventilato prolungamento delle limitazioni appare non solo profondamente ingiusto, ma anche inopportuno, considerato che la Sicilia già da domani potrebbe essere inserita dal Ministero della Salute in fascia arancione. Stiamo assistendo inoltre ad una evitabile perdita di avviamento commerciale da parte delle attività di Messina, la cui clientela storica si rivolge, per gli acquisti, alle attività della stessa categoria operanti nei comuni limitrofi, e non solo limitrofi, circostanza questa che ha ulteriormente avvilito le imprese.
Il profondo senso di ingiustizia che serpeggia tra gli imprenditori, che si sentono abbandonati per via della mancata attribuzione di ristori adeguati e al tempo stesso penalizzati da continue restrizioni, rischia di far diventare la situazione esplosiva e non più gestibile. Solo qualche giorno fa peraltro, nell’ambito di un confronto con il prefetto Maria Carmela Librizzi, abbiamo rappresentato come l’esasperazione delle imprese rischi di compromettere la coesione sociale a danno dell’intera comunità. Chiediamo pertanto al Sindaco di non emanare ulteriori provvedimenti restrittivi e di attenersi a quelle che saranno le disposizioni messe in atto dal Governo Nazionale e dalla Regione. Auspichiamo infine- concludono le associazioni di categoria- un confronto immediato con il Sindaco per rappresentare, le difficoltà che oggi vivono le imprese”.
“Riaprire in sicurezza ma riaprire”.
Anche il Consigliere della V Circoscrizione, Franco Laimo, ha lanciato un appello per la riapertura.
«Siamo ormai ad un punto di non ritorno – ha scritto – economicamente parlando, per tutte le attività commerciali ed imprenditoriali della Città di Messina, molte delle quali hanno chiuso definitivamente battenti o non hanno visto gli aiuti economici sperati o ancora peggio rischiano di cadere nelle grinfie di strozzini o della criminalità organizzata».
Un problema non solo per le attività, ma anche per i più giovani: «A tal proposito bisogna accendere un faro sulla questione psicologica che sta recando gravissimi, estremi e quasi incurabili problemi di salute mentale, una sorta di “psicopandemia”, che deriva da una drammatica miscela di ansia, paura, depressione, lasciando cicatrici profonde che deturpano e deteriorano la propria identità umana e sociale. Stanchezza, incertezza, preoccupazione per il futuro, smarrimento giovanile, insomma, a fare le spesse di questa emergenza sanitaria sono anche loro, i bambini ed i giovani».
Questi sono solo alcuni dei problemi derivanti dal Covid, ai quali però Laimo propone delle soluzioni.
«Occorre fornire e garantire dunque a tutti test rapidi sierologici. Puntare ancora sulla velocizzazione e potenziamento del piano vaccinale ed incentivare l’esclusivo utilizzo di mascherine FFP2. Sanzionare pesantemente i trasgressori che non rispettano le regole e coloro che pur sapendo di essere positivi al Covid 19 escono dalla propria abitazione propagando e diffondendo il virus. Sul fronte scolastico, infine, occorrerebbe effettuare i tamponi e screening direttamente negli istituti scolastici, naturalmente mantenendo la base volontaria. Infine dunque potenziare l’intero Sistema Sanitario Locale senza distruggere quel poco di economia locale rimasta».