SOS ANIMALI: CON IL COVID BOOM DI RICHIESTE DI AIUTO ALLA LEGA PER LA DIFESA DEL CANE

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La pandemia ha inciso profondamente in tantissimi aspetti della nostra vita, ha allontanato gli abbracci, ha nascosto i sorrisi dietro le mascherine, ha interrotto progetti e cambiato le prospettive. Loro però, i nostri amici a 4 zampe, sono stati sempre presenti, a farci compagnia nelle interminabili giornate del lockdown, e grazie a loro, diciamoci la verità, abbiamo avuto la possibilità di uscire di più da casa per portarli a spasso. La pandemia però ha anche generato situazioni spiacevoli per i cani di quelle persone che il Covid lo hanno toccato con mano. Quelli che si sono ammalati, spesso intere famiglie.

I proprietari dunque si ammalano di Covid e ai cani chi ci pensa? Ne abbiamo parlato con Aldo Alibrandi, presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane- sezione di Messina, che ha in gestione il canile MilleMusi di Castanea e che sopperisce in maniera assolutamente gratuita a tutte le esigenze del territorio in fatto di cani.

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Quali situazioni avete dovuto fronteggiare dall’inizio dell’emergenza sanitaria ad oggi?

“In tanti hanno chiesto e continuano a chiedere aiuto- spiega Aldo Alibrandi. Ci contattano perché sono positivi al Covid e non sanno come gestire gli animali domestici. In particolare ad un’intera famiglia malata di coronavirus che non sapeva come occuparsi del proprio cane, abbiamo offerto uno stallo temporaneo, in attesa che la situazione torni alla normalità e il cane possa tornare a casa. Ad altri abbiamo fornito una collaborazione per portarli a fare i bisogni o dal veterinario, anche se sotto questo aspetto abbiamo maggiori difficoltà perché i volontari sono pochi ed è più complesso gestire casi del genere”.  

Ci sono poi quelle famiglie che non riescono più a provvedere ai propri cani dal punto di vista economico, come intervenite in questi casi?

“Sì, parecchi sono stati penalizzati sotto l’aspetto economico, perché magari hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione ed hanno difficoltà a mantenere i propri cani, soprattutto quelli di grossa taglia che sono più impegnativi perché mangiano tanto. Fino a che abbiamo avuto la disponibilità di spazi abbiamo ospitato gli animali al rifugio MilleMusi, ma adesso ci siamo dovuti fermare perché il canile è in sovraffollamento, abbiamo circa 350 cani. A nessuno però abbiamo negato croccantini o farmaci perché la nostra mission è sempre e comunque venire incontro alle esigenze dei cani del territorio di nostra competenza e ovviamente evitare gli abbandoni”.

Durante questo periodo come sono andate le adozioni?

Abbiamo ricevuto tante richieste di adozione durante la pandemia e paradossalmente anche durante il lockdown di marzo e aprile, quando tutto era fermo. Noi come prassi facciamo diverse verifiche, compreso un controllo presso la famiglia del potenziale affidatario e diamo il cane in adozione solo quando siamo certi che tutto sia a posto. Tra tutte le richieste che ci sono pervenute, molte sono andate a buon fine, altre si sono rivelate una perdita di tempo, perché provenivano da persone che probabilmente durante il lockdown volevano solo un modo per passare il tempo”.

 

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