ITALIA TUTTA ROSSA O ARANCIONE A NATALE, GOVERNO VERSO UN’ULTERIORE STRETTA

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La curva dei contagi rallenta sì, ma molto lentamente e non quanto ci si aspettava e intanto le immagini che sono arrivate da tutta Italia nel weekend non fanno ben sperare. L’affollatissima area di Fontana di Trevi a Roma, poi chiusa per evitare assembramenti, così come le code per l’aperitivo a Milano e quei fiumi di gente a Bologna e in generale in tutte le grandi città stanno inducendo il Governo a fare un passo indietro sulle decisioni dell’Ultimo DPCM. L’esecutivo sta valutando di considerare l’Italia tutta in zona rossa o arancione nei festivi e prefestivi con l’unica eccezione di una deroga agli spostamenti tra i piccoli comuni.

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Le ipotesi

Tra le ipotesi ci sono maggiori controlli e chiusure mirate, anticipare le limitazioni orarie serali e la  chiusura di bar e ristoranti. Ma si interverrà anche per porre un freno agli assembramenti nelle piazze e vie dello shopping. Non è escluso che possa essere emanato un nuovo Dpcm che contenga norme uguali per tutta Italia. Si pensa anche a limitare gli spostamenti tra regioni e anche all’interno delle stesse ancora prima del 21 dicembre, quando interverrà lo stop per effetto del Dpcm in vigore.

Il “nodo ristoranti”

Sui ristoranti si consuma l’ennesimo scontro. Nel Governo da un lato i “rigoristi” che spingono per la chiusura anche a pranzo, dall’altro gli “aperturisti” e sostenitori della linea morbida.

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L’incontro di oggi con il CTS

Per saperne di più sulle misure che saranno introdotte bisognerà attendere l’incontro previsto con il Cts. Una riunione tra i capidelegazione della maggioranza, il Cts e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è infatti in programma oggi.

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