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Pablito ci ha lasciati. E’ morto a 64 anni Paolo Rossi l’eroe del Mundial ’82, pochi giorni dopo un altro campione, Diego Armando Maradona. Era affetto da un male incurabile Pablito, che non gli ha dato scampo. A dare il terribile annuncio su Instagram è stata la moglie, Federica Cappelletti, con una foto che li ritrae insieme sorridenti e un commento: “Per sempre”, seguito da un cuore. Questo 2020 maledetto si porta via un’icona, un simbolo per tutti quegli italiani, che hanno vissuto appieno l’impresa mondiale dell’Italia di Bearzot nell’82.
E Rossi era entrato nel cuore di tutti gli sportivi proprio in quell’estate di 38 anni fa quando con i suoi gol trascinò gli Azzurri alla vittoria del mondiale Spagna. Un trionfo che gli assegnò un posto indelebile nella storia calcistica italiana.
Ciao Paolo, io ti ricordo così…
Ci sono emozioni che hanno un nome ed un cognome, ci sono epoche che si riconoscono in un volto. Questo 2020 così complicato vede l’addio anche di Paolo Rossi, che scompare pochi giorni dopo Diego Maradona. Due uomini, due calciatori, due simboli. Il nome di “Pablito” è collegato alle imprese dei mondiali 1982 in Spagna, contro Argentina, Brasile, Germania. In quella estate il suo entusiasmo, i suoi gol ed il suo volto allegro diedero all’Italia una ragione per scendere in piazza a far festa. Erano gli anni del Presidente Pertini, ad esultare con elegante entusiasmo, in tribuna al fianco del re di Spagna. Era la misura di un tempo che non c’è più, che ci lascia l’amaro nel cuore ma anche tantissimi bei ricordi ed emozioni. É stato il primo giocatore a vincere nelle stesso anno il Campionato e il Mondiale, come lui soltando Ronaldo molti anni dopo.
Per me che scrivo è il simbolo di un epoca, il numero 9 sulla mia prima maglietta da calcetto, non importava se fosse della Juventus o del Vicenza, era quella di Paolo Rossi e solo questo importava. Pablito era anche dentro i nostri campi in terra battuta, era fare gol, esultare, metterci dentro gioia ed entusiasmo. Ciao Paolo.
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