40 ANNI FA SCOMPARIVA JOHN LENNON, LA VOCE DELLA NON VIOLENZA

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“Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perché non ci credo. Penso che sia solo scendere da un’auto per salire su un’altra”.

Quarant’anni fa, l’8 dicembre 1980, la morte di John Lennon sconvolgeva il mondo. Venne ucciso con quattro colpi di pistola alle spalle mentre si dirigeva, insieme alla moglie Yoko Ono, nel loro appartamento all’interno del Dakota Building.

Il suo assassino, Mark David Chapman, si avvicinò all’ingresso del palazzo poco dopo l’arrivo di Lennon e Ono, tirando fuori una pistola calibro 38 e sparando all’artista. L’ex Beatle fu portato d’urgenza da una pattuglia della polizia al Roosevelt Hospital , dove fu dichiarato morto dai medici pochi minuti più tardi. Chapman, dopo aver sparato non scappò via, ma rimase sul luogo del delitto aspettando la polizia e leggendo “Il giovane Holden”.

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Fu accusato di omicidio di secondo grado e dichiaratosi colpevole fu condannato ad un minimo di 20 anni al massimo dell’ergastolo. Nel 2000, scontato il minimo della pena, si è visto rifiutare la richiesta di scarcerazione sulla parola.

Il 27 agosto 2020 per l’undicesima volta la commissione giudicante dello stato di New York ha negato a Chapman la libertà condizionata. Quarant’anni dopo l’uccisione di Lennon restano ancora misteriosi i motivi che hanno spinto l’assassino a compiere questo gesto, nonostante Chapman abbia detto che da fervente cristiano voleva liberarsi del musicista che aveva sostenuto che Dio era solo un concetto.

Tuttavia il mito di John Lennon continua ad ispirare generazioni, rimanendo una delle più potenti icone mai prodotte dalla cultura popolare, un uomo che grazie alle musica e al suo impegno per la pace ha cambiato il mondo. Proprio per questo il suo singolo “Imagine” è ormai l’inno internazionale del pacifismo.

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