NATALE E COVID, SECONDO BOCCIA GESÙ “POTREBBE NASCERE DUE ORE PRIMA”

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Che sarebbe stato un Natale profondamente diverso dagli altri era nelle attese, ma a rendere meglio l’idea di quanto potrebbero cambiare le nostre abitudini anche durante la festa più amata ci pensa il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, che ironicamente afferma: “Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima, non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia, non facciamo i sepolcri imbiancati. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa pasqua, a partire dalla via crucis. Il natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede”.

L’esternazione di Boccia si inserisce nell’ambito della discussione sull’orario del coprifuoco, che potrebbe restare alle 22 oppure, come vorrebbero i ministri più rigorosi, addirittura essere anticipato alle 21 proprio durante le festività.

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Niente sconti nemmeno da Conte che dice chiaramente: “Altri sacrifici? E’ necessario, non possiamo abbassare la guardia, gli italiani sono consapevoli che sarà un Natale diverso o ci esponiamo a una terza ondata a gennaio, con il rischio di un alto numero di decessi”.

In queste ore il Governo ha interloquito con le Regioni per tentare di trovare la quadra sulle misure che dovrà contenere il prossimo DPCM, che entrerà in vigore il 4 dicembre. Sul tavolo del confronto diversi nodi da sciogliere, che saranno ridiscussi nei prossimi giorni.

Orari dei negozi

In ballo c’è l’ipotesi di prolungare l’apertura fino alle 22 per favorire la distribuzione della clientela evitando assembramenti. Se fosse confermata questa linea, dovrebbe essere prorogato necessariamente anche il coprifuoco che scatterebbe alle 23. Non poche perplessità ci sono però all’interno dell’Esecutivo. Secondo alcuni infatti questa soluzione provocherebbe maggiori spostamenti favorendo le uscite serali.

Spostamenti tra regioni

Il nuovo dpcm sulle misure anti contagio dovrebbe confermare l’impianto del decreto attuale, con la divisione delle Regioni in tre fasce, e introdurre specifiche restrizioni per il Natale. È l’orientamento che emerge da più fonti di governo. Con l’obiettivo di scongiurare la terza ondata, in particolare il ministro Speranza ha chiesto di stabilire il divieto di spostamento anche tra regioni in fascia gialla, per evitare che si verifichi nuovamente quanto accaduto la scorsa estate con milioni di italiani in viaggio per raggiungere i parenti. Altri spingono anche per la conferma della regola attualmente in vigore nelle regioni arancioni che vieta lo spostamento anche tra comuni. L’ago della bilancia tra rigoristi e aperturisti potrebbe essere il premier Conte, che potrebbe decidere di applicare alcune deroghe riguardanti il ricongiungimento familiare nei giorni di festa, ma solo per i parenti stretti o i conviventi.

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In quanti al cenone?

Non sarà un’imposizione, ma una forte raccomandazione su quanta gente potere invitare a casa durante le feste. Nel DPCM in fase di studio potrebbe essere inserito il suggerimento di incontrare solo parenti stretti fino a un massimo di 6/8 persone.

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