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Lo smart working ormai è entrato a far parte delle nostre vite, svelandoci tutti quelli che sono i suoi retroscena, ma della DAD (Didattica A Distanza), cosa ne sappiamo? Possiamo considerarla un nuovo metodo innovativo da introdurre nel sistema scolastico o rimarrà solo un brutto ricordo da lasciarci alle spalle? Quali sono le considerazioni degli studenti ai tempi del Covid?
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Dietro le quinte della DAD
Oggi Me Style vi porta nelle vite degli studenti, in un’epoca in cui la campanella che segnava lo scorrere delle lezioni è stata sostituita dal jingle caratteristico di Teams, piattaforma Microsoft strumento principale della DAD.
Non ci sono più gli zaini, non ci sono più i diari, non ci sono più gli astucci, non ci sono più i banchi… Al loro posto pigiami, coperte in pile, tazze stracolme di latte e caffè, biscotti e snack vari, un computer, una webcam e tutto è pronto.
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Ore 8.00, suona la sveglia e parte la DAD
La sveglia dello studente ai tempi del Covid suona sempre un po’ più tardi del solito, spesso alle 8, ma chi rinuncia a qualche secondo in più tra le calde coperte? d’altronde è a casa che bisogna rimanere…
Tazza di caffè in mano, copertina e via verso il computer, il fastidioso jungle di Teams è già partito…
8:30: iniziano le lezioni e tra una lamentela e l’altra per il prof che chiede di accendere la videocamera e una cattiva connessione che non permette di seguire bene la lezione, la giornata passa.
I più fortunati pranzeranno insieme alla famiglia, i meno davanti al pc.
Non c’è un modo per saperlo prima, il tutto varia al variare degli orari delle lezioni che proseguono spesso anche nel pomeriggio, la maggior parte delle volte fino a ora tarda, lasciando ai nostri studenti pochissimo tempo per studiare.
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Privati delle emozioni della scuola
La realtà scolastica a cui siamo da sempre stati abituati, sembra essere un lontano ricordo, quasi dissolta, smaterializzata, eppure la sveglia suona sempre allo stesso orario e anche la colazione avviene frettolosamente, e per quanto meraviglioso possa sembrare fare lezione rimanendo in casa, un computer ed una webcam non riusciranno mai a colmare il vuoto delle espressioni complici dei compagni di classe, amici per la vita, dei professori custodi del sapere, tutti i sorrisi e quella che è la bellezza del donarsi venendosi incontro.
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Voglia di tornare in classe
Gli studenti hanno voglia di ritornare in classe, anche se tendono a nasconderlo. Hanno voglia di tornare a vivere la scuola, di percepire di nuovo la paura di un’interrogazione o di un esame ed anche se non sentirete probabilmente mai queste parole uscire dalla loro bocca perchè troppo orgogliosi per ammettere che quella scuola che tanto li seccava adesso è ciò che più gli manca, la realtà è solo una: si apprezza sempre il valore di ciò che si ha quando è proprio questo che viene a mancare.
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