LA MOVIDA CAMBIA ORARIO

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Messina l’appena trascorso fine settimana è stato caratterizzato da numerose polemiche. Da una parte la legittima esigenza di stare all’aria aperta (nel rispetto delle regole) e dall’altra la rabbia di imprenditori con le attività chiuse, famiglie e negozianti che non sanno come andare avanti, scuole chiuse con tanti disagi per le famiglie e persone che per preservare i propri cari da eventuali contagi preferiscono stare a casa quanto più possibile.

A provocare le proteste nei social alcune immagini girate soprattutto nel pomeriggio di ieri sulle spiagge cittadine ed in alcune zone della città.

Non tocca a noi stabilire chi abbia torto  e chi ragione, meglio limitarsi  ripercorrere i fatti.

La mattina le forze dell’ordine hanno bloccato il mercato delle pulci aperto “abusivamente”, di pomeriggio sono stati chiamati ad andare al Pilone di  Torre Faro  dove gruppi di persone si trovano sulla spiaggia.

Nel primo caso, quello del mercato, sono stati sequestrati piccoli oggetti, frutto della disperazione della gente che non sa più come vivere.

Il secondo, quello della spiaggia di Faro, appare più complesso. Secondo i controlli dei vigili urbani tutto era a posto, anche la musica che veniva diffusa in sottofondo, ma il Comitato Messina Nord ieri ha puntato l’indice contro quelle immagini di gruppi di gente sul litorale dicendo che erano lì “come se non esistesse un virus”.

Anche la Pro Loco Capo Peloro ha denunciato il disagio dei residenti ed ha preso le distanze da quella che ha ritenuto -come si legge sulla loro pagina FB- una bizzarra iniziativa, manifestando  solidarietà a tutte quelle attività commerciali costrette a non poter esercitare la loro attività a causa della pandemia.

Tutto questo ha scatenato sui social un clima di tutti contro tutti, uno stucchevole batti e ribatti  fra chi sosteneva la legittima libertà di stare fuori e chi invece stava a casa per preservare i propri affetti da eventuali contagi.

In realtà   le scene viste in questo fine settimana si ripetono da tempo a Messina in altri luoghi ed in altri giorni della settimana.  La movida ha solo cambiato forme e orario.

Più volte nel tardo pomeriggio, davanti a noti  licei cittadini decine di ragazzi si incontrano, molti dei quali senza mascherina creando assembramenti e persino in centro sul viale san martino anche tanti adulti camminano con la mascherina… appoggiata sul mento.

I ragazzi non potendosi più incontrare nei locali (dove ultimamente  consumavano seduti aiutando l’economia locale) adesso continuano a vedersi dove capita e purtroppo come capita. “E non importa al virus” se alle ventidue sono già a casa quando dalle diciotto alle venti s’incontrano con poche precauzioni.

Servono dunque maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine, ma soprattutto serve buon senso e più equilibrio da parte di tutti, da una parte e dall’altra. Non si riesce a capire che solo il rispetto delle regole può tutelarci da un nuovo lockdown.

A PALERMO NON CE N’E’ NON CE N’E’

Ed a proposito di indignazione, ieri a Palermo, altra città martoriata dal virus, la “mitica Angela da Mondello” divenuta famosa grazie a Barbara D’Urso  ha mostrato le prime immagini del video “non ce n’è, non ce n’è” .

Circondata da un gruppo di boys, tutti senza mascherina, ha lanciato una canzone che rischia di diventare il tormentone di questa stagione.

Sinceramente di ironico e di divertente in questa “canzone” non troviamo proprio nulla.

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