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Viviana e Gioele non sono stati aggrediti da cani, animali o persone. Per la donna la morte è compatibile con il volo dal traliccio, quanto al bambino sarà più difficile arrivare ad una conclusione, si può procedere solo per ipotesi scartando quelle riconducibili a terze persone ed a cani feroci.
Dopo le tante tesi avanzate in queste settimane dai legali e dalla famiglia delle vittime il Pm di Patti Angelo Cavallo, incaricato delle indagini sul giallo di Caronia, ha rotto il silenzio e questa mattina al Corriere della Sera ha anticipato alcuni elementi emersi in questi mesi durante i rilievi effettuati dai consulenti incaricati dalla Procura.
Le perizie consegnate in queste settimane al Procuratore Cavallo contengono anche l’autopsia e lo studio della cinetica secondo cui emergerebbe la compatibilità con la caduta dall’alto, mentre vengono escluse altre piste. Torna dunque l’ipotesi del gesto estremo per accertare la morte di Viviana Parisi.
Più difficile invece capire come sia morto Gioele, dalla Tac nonostante l’incidente non emergerebbero -secondo quanto si apprende – dei traumi importanti e sui vestiti non ci sono tracce di sangue.
Dai rilievi non si escluderebbe l’ipotesi del soffocamento. “Ma non lo sapremo mai con certezza” ha detto il procuratore Cavallo al Corriere della Sera secondo il quale bisogna valutare anche il quadro psicologico della donna.
Viviana Parisi è stata rinvenuta morta tra l’8 e 9 agosto, ma come hanno accertato le immagini dei satelliti, il corpo della donna si trovava accanto al traliccio già dal 4 agosto. Gioele Mondello è stato ritrovato il 19 agosto a 400 metri di distanza dalla madre da un volontario. Entrambi i corpi si trovavano in avanzato stato di decomposizione.
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