LA CULTURA DEL VINO DELL’ENOTECA MUSSO.

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Il vino è cultura, è convivialità e rappresenta il nostro territorio. In questi anni il nettare di bacco è stato valorizzato dai media, dalla tv, ed è diventato anche moda. Tanti gli  appassionati che hanno seguito  corsi di sommelier diventando  “esperti del buon bere”

A Messina la cultura del vino ha radici molto radicate nell’Enoteca Musso, sita in via Centonze 78, a pochi passi da piazza Cairoli.

Ad accoglierci nella storica cantina è Carmelo Musso, che da tantissimi anni consiglia il vino giusto ad una clientela attenta, che proprio grazie ad Enoteca Musso ha scoperto “il gusto della qualità” e il buon bere. Ed è lui la nostra guida che ci conduce alla scelta più corretta per esaltare primi, secondi piatti, antipasti e dessert e fare bella figura con i nostri ospiti.

  • Carmelo, come si sceglie il vino? Qual è il principio da seguire?

“Bisogna pensare a cosa abbinarlo, il principio guida è questo. Il  vino non deve mai sovrastare  ciò che si mangia. Sui gamberetti ad esempio si abbina un bianco leggero e delicato. Lo stesso principio per i bianchi vale anche per i rossi

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I vini dell’Enoteca Musso è possibile degustarli anche al Ristorante “A Paciota” in via Primo Settembre,97.

  • Bianco con il pesce, rosso con la carne, la consuetudine dice questo. Però non è sempre così

“Esatto, su una ghiotta  ci sta il rosso, anche sullo spada, sulla ricciola è da preferire perché il rosso smorza il sapore grasso di questo pesce. Ovviamente, ci vuole un rosso non troppo strutturato come un pinot nero, un frappato o un Lagrein dell’Alto Adige.”

  • Il prosecco è notoriamente un aperitivo ma va bene anche a tutto pasto.

“Un buon prosecco è perfetto per un aperitivo ma in caso di fritture si può proseguire sempre il prosecco perché la bollicina è il miglior modo per sgrassare i toni del fritto.  Ci sono tante tipologie oggi di Prosecco ma con un buon Valdobbiadene non si sbaglia mai.”

  • E poi c’è lo champagne, il top è quello francese, noi italiani ci “difendiamo” con un buon metodo classico.

“Ogni Paese ha la sua peculiarità lo champagne importante è francese, noi possiamo proporre un’alternativa che è il metodo classico o tradizionale ma non possiamo certo chiamarlo champagne.”

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  • E per un aperitivo quali sono le scelte più indicate?

“La regola è sempre una: in base a cosa si abbina. Se ci sono dei salumi va bene anche un buon bianco, se i formaggi sono più stagionati il rosso.”

  • Andiamo al dolce ed all’ after dinner ed anche qui sfatiamo alcuni miti.

“Il primo da sfatare è quello che sul dolce si beva il brut, non è così sul dolce si abbina con un prosecco dolce, meglio ancora se un moscato d’Asti. Gli after dinner rappresentano il classico fine pasto, non c’è un distillato che prevalga rispetto ad un altro, il più elegante per me è il cognac, da bere rigorosamente nel suo bicchiere.”

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