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Alessandro è un giornalista di spettacolo, scrive da oltre 14 anni sul quotidiano Roma dove ha una seguitissima rubrica “Appuntamento al cinema”. E’ inviato nei più importanti festival nazionali e internazionali del grande schermo, ma naturalmente come tutti i napoletani vive questi giorni con tanti pensieri tormentati dal ritorno del Covid19, che, in Campania presenta numeri preoccupanti.
Ed in tutto questo, a fare scalpore sono le decisioni, spesso controcorrente del governatore della regione Campania Vincenzo De Luca, che questa settimana ha chiuso le scuole ed ha dato un’ulteriore stretta alla vita sociale delle persone.
“Per la verità proprio ieri sera -ha precisato Alessandro – De Luca ha parzialmente modificato la sua decisione consentendo la ripresa dell’attività nelle scuole dell’infanzia da 0 a 6 anni, ma per le altre resta la chiusura fino al 30 ottobre, o meglio le lezioni si dovranno svolgere con la didattica a distanza.”

- Ma cosa sta succedendo in Campania, perché secondo te i contagi sono così aumentati? In primavera la situazione non era questa.
“La verità penso stia nel numero dei tamponi effettuati, qualche mese fa non erano così numerosi come in questi giorni, qualcuno ipotizza che allora non lo fossero perché si era in campagna elettorale, ma probabilmente l’organizzazione sanitaria in primavera non era quella di oggi.”
- E’ indubbio che le sue scelte fanno discutere. Come state vivendo in questi giorni?
“Con tanta ansia, le attività economiche sono nuovamente in ginocchio. Non consentire l’asporto dopo le 21 è un colpo mortale per la ristorazione, da che mondo e mondo si sa che noi al Sud prima delle 21 non ceniamo mai e questo sta creando non poche difficoltà. Un mio amico che ha una pizzeria nella storica e via dei Tribunali mi ha raccontato che l’altra sera ha fatto coperti zero. Incredibile!
- Insomma, a Napoli ed in Campania soffre pure a pizza ca pummarola n’coppa?
“Direi proprio di si, la gente inizia ad avere paura, fa scorte ai supermercati, esce poco, non va al cinema, non va al teatro. Chi ha bambini o genitori anziani preferisce restare a casa per timore dei contagi.
- Delicatissima è anche la situazione ad Arzano, dove il commissario prefettizio ha chiuso le attività con la sola esclusione dei negozi che vendono generi di prima necessità.
“Gli abitanti si sono ribellati perché sostengono che il covid non si arresta fermando le attività in un unico comune, in quanto i residenti si spostano da un paese all’altro, dunque a farne le spese sono solo le attività locali, la protesta nasce per questo.”
- A Napoli si stava meglio due settimane fa quando l’argomento del giorno era la partita Juve – Napoli, che dopo la comunicazione dell’Asp della Campania la formazione di De Laurentis non ha disputato ed ha perso 3 a 0 a tavolino. Quali sono gli umori, i napoletani sono con o contro De Laurentis?
“Sono divisi, c’è chi sta con il presidente e chi invece no. Gran parte dei favorevoli e contrari però è convinta che il verdetto del giudice sportivo verrà annullato e che la sfida con la Juventus verrà rigiocata. Juve – Napoli è una sfida troppo forte, i napoletani non ci vogliono rinunciare.
*immagini tratte da Pinterest e dall’archivio di Me Style.
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