I due artisti messinesi sin dai primi anni della loro carriera hanno lavorato insieme nei locali cittadini, fanno coppia dalla fine degli anni ’80. Entrambi hanno raggiunto dei risultati davvero importanti nella loro carriera. Yanez è stato il primo vocalist del meridione ad utilizzare i campionatori vocali, ha lavorato a fianco dei più grandi dj del mondo e dai sei anni è resident vocalist al White Beach di Lipari. L’amicizia con Leo Lippolis pertanto non è casuale. Quest’ultimo produttore per grandi ed importanti etichette, resident di DJ di un tempio della musica come il Marabou di Giardini Naxos, remixa artisti popolari, ha suonato nei club mondali più importanti, e infine uno dei nomi più conosciuti del panorama musicale siciliano. La loro ultima fatica si chiama Running, a Yanez chiediamo com’ è nata l’idea di questa collaborazione con Leo Lippolis.
“Ci conosciamo sin dall’infanzia. Leo mi chiedeva da tempo di fare qualcosa insieme e l’occasione è arrivata con il lockdown. In quel periodo abbiamo fatto delle dirette insieme, 3 video live, lui suonava e io calibravo con i campionatori e da li poi ho lasciato la mia voce in registrazione in studio. E dopo, un giorno prima dell’estate, lui mi mandò Running (in esecuzione), il disco in privato. Lo provai al White Beach a Lipari, dove suono spesso”
Come lo definisci questo nuovo pezzo?
“Io faccio parte di un disco di Leo e lui ama definirlo Melodic-techno. L’etichetta è spagnola, si chiama Olatu Recordings. Piccola con la quale Leo ha già lavorato, ma che si occupa solo di house, undergroung”
Quanto ci avete messo a produrlo?
“Non tantissimo, circa un mese. E poi la nuova tecnologia ci aiuta tanto a velocizzare il lavoro, a montare voce e musica. La maggior parte della produzione è stata fatta nello studio di Leo, a Messina.”
Il lockdown ha portato alla luce quest’ulteriore progetto, sei soddisfatto della tua carriera?
“Rimanendo nella mia città sono diventato un professionista in quello che volevo fare. Sono stato uno dei primi negli anni ’90 ad usare i campionatori vocali. 28 anni fa ho iniziato la mia carriera da vocalist e continuerò a fare questo. Il mio sogno fin da piccolo era fare un disco, ed adesso sono già al quarto. Posso ritenermi soddisfatto”
Coinvolgiamo anche Leo Lippolis in quest’incontro ed a lui chiediamo com’è musicalmente questo brano.
“E’ un pezzo che ha delle contaminazioni che derivano dalla techno, dai suoni anni ’80, dall’elettronica, ed inoltre suoni etnici e che arrivano dalla trance. Un mix di tutto, non è particolarmente definibile.”
Quali sono le tue aspettative in merito al disco?
Comunicare carica, energia, spero faremo bene in classifica. Oltre questo la cosa più importante è che il pezzo piaccia e che un po’ tutti lo suonino nei propri set.
Yanez ci ha svelato l’inizio della produzione durante il lockdown, a che punto della tua carriera arriva questo progetto?
“Arriva in un momento cruciale! Ho fatto sei numeri 1 in classifica nel 2019 e questo mi aveva dato tanta visibilità ed era arrivato il booking internazionale. Pensa che in questo momento sarei dovuto essere in Cina, poi Giappone, Kazakistan ed invece sono qui a causa del Covid. Quindi il nuovo disco arriva in un momento particolare di grande ascesa ma di fermo di tutto. Però l’idea è di non fermarsi mai, ci sono tutta una serie di nuove uscite.”
Quali sono i tuoi impegni futuri?
“Gli impegni futuri sono incerti, non prima di giugno. La mia attenzione sulla discografia è sempre massina quindi continuo a produrre, per il resto è tutto spostato sul territorio nazionale. Cose un po’ più piccole, qualcosa si muove sempre anche a livello cittadino.”
Cosa consiglieresti ad un ragazzo che vuole intraprendere la tua stessa carriera in una realtà come Messina in cui è difficile emergere per un settore come il vostro?
“Io gli consiglierei di non mollare mai, di crederci realmente come ho fatto io. Trovo l’equilibrio ed il piacere di fare anche le cose a casa. Terrei sempre in considerazione Messina. E’ chiaro che l’esperienza internazionale ti da un’altra visione, un’altra apertura mentale. Ecco perché direi ad un ragazzo, di fare qualsiasi esperienza. Ad esempio io faccio feste di sia di 18enni che di gente più grande, in modo da avere un’apertura molto ampia che ti permette di accontentare più generazioni”
Dalle loro parole capiamo che c’è la di volontà di continuare a lavorare insieme ad altri progetti futuri. Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, siamo sicuri che due artisti come loro non si fermeranno, anzi continueranno a lavorare per regalarci pezzi e serate all’insegna del divertimento. Infine, Yanez ci tiene a sottolineare che il disco lo dedica all’amico scomparso, Davide Alleruzzo.
Il pezzo è disponibile in digital store al seguente link: