VACCINO ANTINFLUENZALE: PERCHÈ È IMPORTANTE FARLO.

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Se ne parla già da alcune settimane, con importanti campagne per il vaccino antinfluenzale. Perché è importante farlo, specialmente in alcuni casi? E soprattutto, quando verranno distribuite le dosi, basteranno per tutti? Sono queste le incognite delle ultime settimane: la stagione fredda che si avvicina, insieme al timore di una nuova diffusione massiccia del Covid-19.

Me Style le ha poste a due esperti del campo, l’infettivologo Lorenzo Mondello e il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Messina, Sergio Papisca. Quest’ultimo ci ha dato un quadro di quella che potrebbe essere la situazione pratica una volta arrivato il vaccino antinfluenzale, ma partiamo dal principio.

L’infettivolgo Lorenzo Mondello

VACCINO ANTINFLUENZALE SÌ O NO?

A spiegarcelo è stato l’infettivologo Mondello che già il mese scorso aveva anticipato, come molti suoi colleghi, l’utilità del vaccino: «Molti sintomi dell’influenza stagionale e del Covid sono comuni – spiega – quindi se noi pratichiamo vaccini su larga scala possiamo escludere il primo caso quasi al 100%: quindi vaccini sì»

Chi dovrebbe farlo?

«Per quanto riguarda i soggetti che preferibilmente dovrebbero farlo – consiglia Mondello – parliamo di personale sanitario (che avrà l’obbligatorietà), soggetti a rischio, adolescenti che frequentano la scuola. Lo sconsiglierei per i bambini piccoli, perché hanno le vaccinazioni dell’obbligo e una copertura specifica, quindi io non li sovraccaricherei con ulteriori vaccini. Quest’anno abbiamo certamente una maggiore richiesta».

 

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VISTA LA RICHIESTA CRESCENTE, LE DOSI BASTERANNO?

Andiamo al succo della questione, i medici di famiglia inoculeranno il vaccino innanzitutto ai soggetti a rischio. E gli adulti che godono di buona salute? Potranno comprare la loro dose in farmacia, ma vista la richiesta crescente da parte dei pazienti, le poche dosi a disposizione basteranno? Su questo quesito il Presidente dei farmacisti, Sergio Papisca, si è espresso in modo preciso, lanciando una denuncia chiara.

«Noi come ordine non abbiamo nessuna voce in capitolo nel merito della distribuzione del vaccino antinfluenzale. L’unica cosa che le posso dire è che da un mese circa si parla di questi vaccini, con numeri che non coincidono da nessuna parte. Praticamente noi farmacie private ricadenti sul territorio non sappiamo nulla e siamo sempre le ultime ruote del carro. Siamo abbandonati.

Si parla di un vaccino razionato nelle farmacie, se le dosi non basteranno persino noi come categoria non avremo il vaccino e siamo sempre stati in prima linea. Abbiamo sempre fatto il nostro lavoro con onore e dignità, però nessuno ce lo ha mai riconosciuto, tanto è vero che quando parlano di vaccino per gli operatori sanitari, noi non siamo nemmeno considerati».

Vaccini inoculati in farmacia?

«Altro problema – conclude Papisca – è la proposta dei nostri vertici nazionali, quelli della Federazione Ordini Farmacisti Italiani, di effettuare le vaccinazioni anche in farmacia, cosa a dir poco fuori luogo. Anche perché l’inoculazione di un vaccino, cosa che tanti forse disconoscono o fanno finta di non sapere, è una cosa molto rischiosa e pericolosa, perché se a questa persona viene uno shock anafilattico in farmacia chi interviene? Il farmacista rischia l’arresto per esercizio abusivo della professione, nel caso in cui debba rianimare il paziente. Si parla tante volte tanto per fare proclami, perché l’Italia è il Paese dei proclami».

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QUALI SONO LE PROSPETTIVE PER L’INVERNO?

«Potremo vivere un inverno con un pizzico di ottimismo – assicura Mondello – e serenità derivante dalla consapevolezza che abbiamo acquisito in questi mesi, mantenendo però le precauzioni, utilizzando la mascherina e evitando luoghi a rischio. Il resto lo deve fare il sistema sanitario con la cura precoce dei contagiati».

SI PARLA DI UNA CURA DI “SUPER ANTICORPI”, DI CHE SI TRATTA?

A spiegarcelo è stato l’infettivologo Mondello: «Le industrie farmaceutiche stanno lavorando agli anticorpi monoclonali, copie di quelli che troviamo nel siero dei soggetti guariti, chiamati a donare. Questi soggetti sono pochi e quindi l’industria sta creando artificialmente delle copie. Sarà una terapia molto efficace e una volta somministrata contrasterà il virus molto velocemente. Personalmente credo più nella terapia che nel vaccino che stanno sperimentando, in quanto il ceppo del virus potrebbe mutare».

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