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Opinione pubblica e addetti ai lavori divisi su “Lockdown all’italiana”, il film di Enrico Vanzina in uscita il 15 ottobre. A Messina Loredana Polizzi della Multisala Apollo lo proietterà, Umberto Parlagreco della Multisala Iris vorrebbe non averlo, il giornalista cinematografico Franco Cicero lo vedrà con curiosità e perché non ci sono grandi titoli in programmazione.
Da giorni si parla di “Locdown all’italiana”. Il film, ancora prima di uscire, ha già diviso il pubblico fra favorevoli e contrari sull’idea di trasformare in commedia un fatto, ancora presente nella vita degli italiani e nel mondo, e, che soprattutto, ha portato tanti lutti e tragedie.
Lo interpretano Ezio Greggio, Martina Stella, Ricky Memphis e Paola Minaccioni. Il film è la storia di due coppie che stanno per lasciarsi ma che invece a causa del lockdown, saranno costrette a vivere ancora sotto lo stesso tetto. I protagonisti si vedranno in quarantena, fra faccende di casa, impasti vari, ma anche strizzando l’occhio ai temi cari al Vanzina Style come la seduzione, il tradimento, le bugie e gli intrighi.
LOREDANA POLIZZI Multisala Apollo
“Io lo metterò in programmazione.” Dichiara Loredana Polizzi “perché parla di una cosa che è appartenuta a tutti noi. Trovo geniale l’idea del regista, immagino poi che la trasposizione sia anche ironica, certo sulla qualità non ho idea, ci sono delle aspettative vedremo, ne parlano tutti non possiamo ignorarlo.”
UMBERTO PARLAGRECO Multisala Iris
“Tenterò di non farlo, poi se per motivi di distribuzione lo dovrò ospitare pazienza. I film di Vanzina funzionicchiano ma questo devo dire mi sembra di cattivo gusto, non voglio essere un censore, ma è come se si volesse cavalcare un’onda. Se questo è il modo di spingere la gente al cinema siamo messi male,”
FRANCO CICERO giornalista del sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiano.
“L’uscita del film ha colto tutti di sorpresa, non si sapeva neppure della sua lavorazione, immagino sia un instant movie fatto rapidamente nello stile Vanzina” Ha dichiarato il giornalista Franco Cicero.
“Che dire…in prima battuta pensi che tocchi temi sensibili, poi pensi che il comico ha il diritto di far ridere su qualunque cosa. Immagino che la pandemia resti solo sullo sfondo e che il film sia modo solo per far identificare la gente in qualcosa che ha vissuto.”
- Ci sono stati per la verità altri film sul lockdown.
“ Si ma sono stati perlopiù dei documentari, qui si imbastisce una commedia non ho idea di cosa ne sia venuto fuori peraltro in pochissimo tempo.
- Lo andrai a vedere?
“Si e per due motivi, uno perché non c’è molto altro e l’altro con occhio critico, sono curioso. I Vanzina in genere sono massacrati, poi siccome hanno comunque un loro standard e battute che riescono alla fine li salvi.”
- Cosa ne pensi delle polemiche che si sono scatenate?
“Capisco che può dare fastidio, soprattutto in un momento in cui qualcuno teme un secondo lockdown ed il problema non è stato risolto, ma anche sulla seconda guerra mondiale hanno fatto film, il cinema a suo modo documenta la storia e la vita delle persone.”
- Tutto questo rivela il vero problema di fondo: mancano i titoli?
“Esatto, manca il cinema americano, mancano i veri campioni di incassi, i grandi italiani si attendono dalla scorsa stagione, il cinema ha bisogno di nuovi titoli, se non arriva nulla cosa devono fare gli esercenti per sopravvivere”
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