COVID-19. COSA DOBBIAMO ASPETTARCI? L’INFETTIVOLOGO MONDELLO RISPONDE

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A giugno sembrava che il peggio fosse passato, abbiamo trascorso l’estate in convivenza con il Covid-19 (quasi) nella normalità, con le dovute precauzioni, che a volte sono state rispettate e altre no. Ma da qualche settimana qualcosa è cambiato e i numeri, seppur molto lentamente, sono ricominciati ad aumentare: dobbiamo averne timore? Cosa succederà in autunno, con l’inizio delle scuole e il ritorno dell’influenza stagionale?

A rispondere alle incognite è stato l’infettivologo Lorenzo Mondello. Sono passati pochi mesi da quando Me Style lo ha intervistato per la prima volta. In quell’occasione ci aveva confermato: «Basta allarmismi, con le dovute precauzioni potremo goderci l’estate».

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I numeri delle ultime settimane devono preoccuparci?

Stiamo continuando a convivere con il Covid-19 perché il virus si diffonde, ma i contagi sono per lo più asintomatici, quindi proporzionalmente i ricoveri rispetto ai contagiati, soprattutto nel mese di agosto, sono stati una minima parte.

Poca cosa, in effetti, rispetto alla fase epidemica primaverile. Oggi abbiamo un dato di contagio giornaliero a prescindere inferiore da quello di marzo e aprile, ma anche qualitativamente si tratta di contagi che, la maggior parte delle volte, non sono seguiti da malattia.

In questi contagi hanno influito le vacanze, soprattutto a causa degli assembramenti nei locali. Io penso che da settembre i numeri dovrebbero scendere.

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A settembre arriverà l’influenza stagionale, c’è un modo per non confonderla con il Covid?

È difficile differenziare l’influenza dal Covid per sintomatologia, è chiaro che in tal senso aiuterà molto il vaccino antinfluenzale.

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Il problema è che non è tecnicamente facile realizzare il vaccino per l’influenza stagionale in anticipo. I burocrati la fanno facile a proporre il vaccino anticipato. Solitamente ogni anno, infatti, i ricercatori isolano il nuovo ceppo virale, che poi viene inserito nel vaccino. Quindi difficilmente potremo avere un nuovo vaccino antinfluenzale a settembre o inizio ottobre. Di solito lo abbiamo da fine ottobre in poi.

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Un parere sulle scuole?

La scuola sarà un’incognita, più che altro per le disposizioni, per la logistica, la carenza delle aule. Basta una febbre in un istituto per mettere in crisi tutto l’edificio, quindi questo è un grande enigma. Non perché il Covid non si possa curare, perché se preso in tempo si cura, con l’uso dei giusti farmaci.

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