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Mancano poco meno di 24 ore al Ferragosto 2020. Quest’anno a Messina, causa restrizioni anti Covid-19, lo vivremo sicuramente in modo anomalo, in quanto non potremo assistere alla Vara, ai Giganti o anche solo fare un giro in Fiera.
Questo non sarà di certo un anno da ricordare, ma il ricordo ci aiuterà ad attendere il prossimo, sperando che presto le nostre tradizioni folkloristiche e religiose possano tornare a colorare le strade della città.
Andiamo a ripercorrere le tradizioni del Ferragosto a Messina, di ieri e di oggi.
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Si tratta di una delle feste storicamente più sentite dalla nostra comunità, da sempre mezzo per ritrovare il proprio senso di appartenenza. Oggi migliaia di fuorisede tornano per godere, almeno durante le ferie, del profumo di casa, che in questi giorni sa di pesce spada, pasta ‘ncaciata e calia.
LE PRIME ORE DEL MATTINO
Ci si sveglia tardi, quando si può, con la calma che caratterizza tutto in Sicilia, soprattutto le persone. Il profumo di sugo inonda casa e qualcuno sarà già andato a comprare il pesce spada, uno dei piatti che non possono mancare nella tavola estiva dei messinesi.
Si fa colazione con la classica granita e se possibile si va al mare a fare qualche tuffo prima della grande abbuffata del pranzo.
Il mare a Messina è sempre stupendo, ma con un po’ di fortuna e con la benevolenza delle correnti che inondano lo Stretto, in questi giorni di agosto è più semplice godere di un bagno fresco e rigenerante in un’acqua mai calda, ma nemmeno gelida.
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IL PRANZO DI FERRAGOSTO
Come ogni ricorrenza al Sud, anche il pranzo di Ferragosto sembrerà non finire mai. I piatti che da sempre vengono cucinati in riva allo Stretto in questo speciale giorno d’estate sono i più disparati.
Quasi immancabili saranno la pasta ‘ncaciata, a base di ragù, prosciutto o salame, caciocavallo, melanzane fritte e piselli, le braciole di pesce spada o anche le tipiche braciole messinesi. Non potrà mai mancare l’anguria a fine pasto, servita a fette fredde di frigorifero.
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AL VIA I FESTEGGIAMENTI
Tutto il resto della giornata si passa in giro per la città. Da centenni ormai la tradizione per eccellenza del Ferragosto a Messina è la Vara, che di certo non ha bisogno di presentazioni.
Il carro votivo di Maria Assunta viene trainato da mille tiratori lungo tutta via Garibaldi, partendo da piazza Castronovo, diretta verso il Duomo, dove arriva in serata. La scena più suggestiva alla quale la maggior parte dei messinesi non riesce a rinunciare è la “girata”, quando la Vara con una manovra misurata quasi al centimetro svolta verso via Primo Settembre e con l’ultimo grande sforzo dei tiratori arriva a destinazione.
NON SOLO VARA
Gli eventi collaterali alla grande processione non sono mai mancati, alcuni si sono persi negli anni, come il Teatro dei Dodicimila, manifestazione che radunava migliaia di messinesi e turisti a piazza Unione Europea.
E poi ci sono i fantastici Giganti, la parte “profana” della storia di Messina, i leggendari “genitori” della nostra comunità. Mata e Grifone cavalcano trionfalmente per le strade della città sui loro cavalli, bianco per lei e nero per lui, seguiti da un corteo di gruppi folkloristici. Danza, musica e divertimento colorano la città nei giorni antecedenti il Ferragosto.

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UNA SERATA IN FIERA
La Fiera campionaria di Messina, che un tempo era una delle più grandi e famose del mondo, è lo storico appuntamento del dopocena. C’è sempre stata, in modalità diverse a seconda delle epoche.
I messinesi, dopo aver assistito al rientro della Vara si recano lungo il mare e godono di una piccola passeggiata in attesa degli immancabili giochi di fuoco di mezzanotte.
Lo spettacolo pirotecnico viene fatto proprio di fronte alla splendida Passeggiata al mare, che ospita la Fiera, ai piedi della Madonna della Lettera. Possiamo vantare uno degli spettacoli pirotecnici più belli in Sicilia.

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Le foto d’epoca sono state gentilmente concesse da Nino Principato.
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