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Il Dott. Angelo Marco Xerra Direttore f.f. UOC Psichiatria Messina Nord invita a non confondere il termine “movida”, che in spagnolo significa divertimento, con il disagio di chi aspetta il sabato sera per dare libero sfogo alla rabbia ed alla voglia di sopraffazione.
Movida selvaggia? Movida sfrenata? Movida senza controllo! Limiti alla movida, movida da regolamentare! Abbiamo letto di tutto in questi giorni, titoli, articoli svariati, commenti, supposizioni, interpretazioni e provvedimenti da adottare per regolare la vita notturna del messinese.
Ma di quale movida parliamo? Quella di una più che tranquilla città di provincia.
Movida è un bel termine, coniato in Spagna alla fine della dittatura franchista alla fine degli anni settanta con una connotazione socioculturale ed artistica, utilizzato fino ad oggi indicando genericamente la vita notturna, il divertimento e l’animazione.
Ma la nostra è una vera movida?
Ma i ragazzini, gli adolescenti o i tardo adolescenti che gironzolano il sabato sera facendo chiasso o cercando la rissa ad ogni costo rappresentano la movida? Oppure aspettano esclusivamente il sabato sera per dare libero sfogo alla rabbia, al disagio, all’aggressività o voglia di sopraffazione?
Negli anni abbiamo assistito a questi fenomeni di degenerazione urbana che si sono verificati attraverso migrazioni di massa in varie strade cittadine e che adesso si sono concentrati nel centro storico. Ma allora le risse, le liti per i parcheggi, il lancio della spazzatura dalle macchine in corsa, il parcheggio selvaggio, le deiezioni canine diffuse fanno parte della movida o sono, purtroppo, parte integrante di uno stesso epifenomeno? Chiamiamolo semplicemente malcostume, mancanza di senso civico, perdita del senso di appartenenza ad una comunità, ma non chiamiamola movida .
Movida è altro, è allegria, libertà, voglia di stare insieme, di socializzazione, sicuramente in questo momento con il rispetto delle regole, ma non distruggiamo la voglia dei giovani e dei meno giovani di trascorrere una serata in compagnia all’insegna del sano divertimento.
La movida può essere una risorsa e fungere da traino per una ripresa economica della città, creare posti di lavoro e può annullare quei luoghi comuni per cui “A Messina nun c’è nenti”, far innamorare i giovani della propria città, evitando, oltre i viaggi della speranza per la salute e per il lavoro, anche i viaggi per il divertimento e lo svago. Il proibizionismo, e ce lo insegna la storia, non ha mai risolto i problemi, ma li ha nascosti e messi sotto la cenere.
Allora non colpevolizziamo tutti i ragazzi, cerchiamo di correggere, anche pesantemente, se necessario , chi sbaglia, ma non criminalizziamo gli esercenti onesti, e ce ne sono tantissimi , facciamo in modo che ci possa essere sia una vera movida. Per favore non spegnete la musica
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