SONDAGGIO AVVIO SALDI ESTIVI, I COMMERCIANTI SCELGONO IL PRIMO AGOSTO

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In tutta Italia la stagione dei saldi estivi inizierà il primo agosto per decisione della Conferenza delle Regioni, che ha ritenuto opportuno posticipare l’avvio degli sconti per dare modo ai commercianti di respirare dopo un lockdown di oltre due mesi.

Rialzare le saracinesche e non poter vendere a prezzo intero potrebbe rappresentare un’ulteriore penalizzazione per il settore abbigliamento e accessori, già duramente provato dall’emergenza sanitaria, poi sfociata in vera e propria catastrofe economica.

Fin qui il principio che ha ispirato la decisione della Conferenza delle Regioni. La Sicilia però, data la sua autonomia, fa storia a sé e il destino dei saldi estivi si stabilirà nei prossimi giorni.

IL SONDAGGIO DI CONFESERCENTI MESSINA

In attesa che l’esecutivo siciliano si esprima in merito, Confesercenti Messina ha lanciato un sondaggio in cui ha chiesto l’opinione dei diretti interessati, i commercianti.  “Quando vorresti iniziassero i saldi estivi?”, la domanda proposta, e tre le date alternative tra cui scegliere: 6 giugno 2020, 4 luglio 2020 e 1 agosto 2020.

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I risultati non lasciano spazi a dubbi. Su 188 esercenti di Messina e provincia interpellati il 61,76% ha preferito il primo agosto, mentre il 27,94% opterebbe per avviare la stagione degli sconti il 6 giugno. Il restante 10,29%, è rimasto propenso ad iniziare i saldi nella data tradizionale del 4 luglio.

 

E’ il presidente di Confesercenti Messina Alberto Palella a fare un’analisi dei dati del sondaggio.

“Sono dati che fanno riflettere, spiega Alberto Palella. La scelta di posticipare l’inizio dei saldi estivi da parte dei commercianti interpellati è sintomatica della crisi economica generata dall’imprevisto blocco delle attività. Allungare infatti il periodo della vendita a prezzo pieno è l’unica strada possibile per recuperare un po’ di marginalità che consenta ai commercianti di coprire i costi fissi. Ma non bisogna trascurare l’opinione di chi vorrebbe invece anticipare gli sconti a giugno. Questa fetta di esercenti è composta probabilmente da coloro che avvertono pesantemente la minaccia del commercio online che ha già avviato da tempo le vendite in saldo. E’ inaccettabile, soprattutto oggi, che i grandi colossi del web, che non lasciano in Italia un euro di tasse continuino a praticare indisturbati una politica dei prezzi che mina profondamente il nostro commercio tradizionale. Un comparto già notevolmente danneggiato dall’e-commerce e dalla crisi economica precedente all’emergenza Covid-19 e che allo stato attuale non è stato supportato adeguatamente né dal Governo Centrale né da quello Regionale, se non con misure palliative e inadeguate. Se gli aiuti governativi tarderanno ad arrivare saremo spettatori di un’ecatombe di attività commerciali che, se non chiuderanno a breve per carenze finanziarie- conclude Palella– rischieranno di chiudere entro l’anno per i debiti accumulati durante la pandemia”.

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