[cmsmasters_row][cmsmasters_column data_width=”1/1″][cmsmasters_text]
“Sembrerà una nave ormeggiata nella valle, un ponte in acciaio chiaro e luminoso”. Aveva descritto così l’architetto Renzo Piano quel progetto che stava per donare all’Italia intera all’indomani del crollo del Ponte Morandi, quel maledetto 14 agosto 2018.
A due anni dalla tragedia che sconvolse il Paese da oggi Genova è nuovamente “ricucita” dal nuovo ponte, anche se per percorrerlo bisognerà aspettare luglio. Stamattina a salutare il varo dell’ultima campata, la diciannovesima, le sirene del cantiere, ma anche quelle delle navi e di alcune fabbriche. Presenti alla cerimonia il premier Giuseppe Conte, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, oltre a rappresentanti delle imprese costruttrici.
IL CROLLO
Alle 11.36 del 14 agosto 2018 sotto una pioggia incessante, un boato fragoroso e un’immensa nuvola di polvere. Un tratto del viadotto sul Polcevera del famosissimo Ponte Morandi, crollava portando con sè 43 vittime.
I NUMERI DELLA RICOSTRUZIONE
Il nuovo Ponte è costituito da un impalcato in acciaio, con una travata continua lunga 1067 metri costituita da 19
campate. L’altezza è di 42 metri. L’opera è sorretta da 18 pile in cemento armato di sezione ellittica a sagoma costante; 9.000 metri cubi il volume degli scavi; 60.000 metri cubi la quantità di calcestruzzo utilizzata. Per realizzare
la struttura hanno lavorato 3 stabilimenti Fincantieri in tutta Italia e più di 800 persone, 17mila le tonnellate di
acciaio utilizzate. Oltre 200 milioni il costo dell’opera. I lavori di ricostruzione sono iniziati il 15 aprile 2019.
«Da Genova – ha detto stamattina il presidente del Consiglio Conte – si irradia un nuovo modello per l’Italia. Un modello che cercheremo di replicare: è quello di ripartire insieme. Dopo il buio potremo vedere la luce ed è una luce che dà speranza all’Italia intera».
[the_ad id=”14593″]
[/cmsmasters_text][/cmsmasters_column][/cmsmasters_row]