ACCENDIAMO LE LUCI STASERA PER NON SPEGNERLE DOMANI

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Alle 21 numerosi titolari di bar, ristoranti e ritrovi accenderanno simbolicamente le insegne per 15 minuti per chiedere al governo interventi concreti e importanti in favore di un settore nevralgico per l’economia del Paese. E domani consegneranno le chiavi delle attività al sindaco.

 

La manifestazione sarà simbolica, ma la protesta sarà vera. Oltre duecento gestori di locali della città e della provincia di Messina aderiranno all’iniziativa del comparto HO.RE.CA. (bar, ristoranti, albergatori ecc..), che ha indetto una protesta contro il Governo che non  ha tenuto conto della grave situazione nella quale si trovano tanti  operatori di settori nevralgici per l’economia del Paese.

Alle 21, muniti  di guanti e mascherine, raggiungeranno il proprio locale, accenderanno insegne e luci per 15 minuti domani consegneranno al Sindaco, la chiave simbolica dei propri locali, affinché si faccia portavoce a livello nazionale del loro grido di dolore. Saranno, infine, rescissi virtualmente i contratti d’affitto per causa di forza maggiore.

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La manifestazione, che si terrà in tutto il territorio nazionale, ha lo scopo di far sentire la voce degli operatori e di sensibilizzare il Governo che dovrà intervenire se vorrà evitare una “strage annunciata” come la chiusura di bar, ristoranti ed affini oltre che l’inevitabile licenziamento di migliaia di dipendenti solo se riferiti alle attività Messinesi che hanno aderito.

I manifestanti hanno inserito nella loro nota anche il comunicato stampa del M.I.O. (Movimento Imprese Ospitalità) questi i passaggi principali.

“Le nostre attività state chiuse per decreto.“ Si legge “I ricavi sono stati azzerati, siamo stati privati del nostro lavoro e delle libertà. Consapevoli del dramma sanitario che si stava abbattendo sull’intero paese, abbiamo accettato questi enormi sacrifici di buon grado. Oggi, con una sola voce, vogliamo manifestare in migliaia la delusione di chi è stato lasciato solo con le proprie spese, i dipendenti, gli impegni economici pregressi e le incertezze future. A fronte della nostra grande disponibilità -spiegano i gestori dei locali-, l’azione del governo fino ad oggi si è dimostrata tardiva ed insufficiente. Ci è stata premessa liquidità e non ci sono arrivate neanche le dovute garanzie. Quando si parla di fase due o fase tre, vengono contemplati parametri insostenibili, distanze incolmabili con una riduzione del 70% dei coperti disponibili e tutte le responsabilità a carico dei gestori. Aprire con il 30/40% dei ricavi ed il 100% dei costi con ulteriori responsabilità penali a carico.

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Per i locali di pubblico spettacolo la data della riapertura non è nemmeno all’orizzonte. Questo è un gioco al massacro cui non vogliamo partecipare. Senza le dovute garanzie -concludono- non riapriremo!”.

 

A Messina i promotori sono Domenico Anna, Marco Di Mauro e Gaetano Imbesi

 

 

 

 

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